Al centro di tutto c’è il riso. E intorno a questo prodotto della terra abbiamo costruito e ideato la nostra azienda. Ecco perché dei 130 ettari di terreno che la costituiscono, 100 sono storicamente accorpati al nucleo edificato e sono irrigati con un unico canale adacquatore. Tra gli Anni ’50 e gli Anni ’70 poi sono state realizzate una serie di canalizzazioni sotterranee che permettono di trasferire l’acqua su tutta la superficie coltivata senza dover ricorrere al percolamento che porterebbe all’ultimo campo irrigato un’acqua ormai esausta.
Un ulteriore vantaggio di questo miglioramento colturale deriva dal fatto che nei canali sotterranei non si sviluppano le malerbe e quindi non sono necessari interventi chimici per il controllo delle infestanti, inquinanti per le acque di irrigazione.
Grazie a questo tipo di sistemazioni idrauliche e all’attenzione per l’ambiente, si è creato un ecosistema molto ospitale per le specie nidificanti ai nostri climi, tanto che gli Aironi Cenerini (dati in estinzione negli Anni ‘80 tanto da essere l’emblema e il titolo della rivista ufficiale del WWF) sono tornati in grandi famiglie ed è molto facile vederli volare e fermarsi vicino ai nostri campi di riso.
Grazie anche alla vicinanza del Bosco pleniziale della Partecipanza di Trino dove è cresciuta la più grande garzaia europea, in grado di contenere più di 3500 nidi di ardeidi, gli Aironi nelle varie specie. Per questo ci piace ricordarlo come il nido de gliAironi.
L’attenzione che riserviamo alle tematiche ambientali è esaltata inoltre dalla lavorazione morbida dei chicchi che mantengono sulla superficie la parte di proteine e vitamine del gruppo A D E K cosa che l’industria non può fare poiché, proprio sulla parte esterna, non controllando la filiera, non può garantire che non ci sia un accumulo di prodotti chimici.
